Care lettrici e cari lettori,
oggi voglio parlarvi di
una bella iniziativa sociale che vede coinvolti anche i nostri amici ago e
filo.
Nel 2007, grazie all’intraprendenza
di Luciana Delle Donne, già fondatrice di Officina Creativa - una cooperativa
sociale non a scopo di lucro - nasce il
marchio Made in Carcere, allo scopo di offrire un percorso formativo a
donne detenute e favorire il loro definitivo reinserimento nella società
lavorativa e civile.
Le detenute producono manufatti quali borse e accessori.
Un’idea lodevole che si
propone di lanciare un messaggio di speranza e solidarietà, ma anche di libertà
e rispetto per l'ambiente. I manufatti, infatti, sono confezionati usando
materiali e tessuti esclusivamente di scarto, provenienti da aziende italiane particolarmente
sensibili alle tematiche sociali e ambientali.
Una seconda opportunità
dunque non solo per donne ai margini della società, ma anche per i tessuti che,
così, vivono una seconda vita.
Il progetto - che lo
scorso anno ha compiuto dieci anni - nasce a Lecce, città di origine
dell’imprenditrice che lo ha ideato, ma si sta pian piano espandendo su
diversi territori. Attualmente circa una ventina di donne lavoratrici tra Lecce
e Trani operano in quattro laboratori insieme a donne detenute di tipo comune, di massima sicurezza e in semi libertà. Vengono inoltre accolte periodicamente
donne vittime di tratta e sfruttamento.
Le detenute imparano a
cucire, costruendosi una nuova identità e tentando di recuperare una dignità
lavorativa.
"Voglio dimostrare –
ha dichiarato Luciana Delle Donne qualche tempo fa al quotidiano La Repubblica - che
fare del bene fa bene: se lavoriamo per un benessere comune è molto più facile
essere felici. Il sorriso sano delle persone che ricevono un aiuto, un
indirizzo, uno stimolo ripaga di tutti i sacrifici".
Luciana delle Donne è una
ex manager di una multinazionale. Nel 2004 ha deciso di lasciare Milano, la
città in cui lavorava, per tornare nella sua Lecce. Qui ha voluto mettere la
sua ventennale esperienza nel campo dell’economia e della finanza al servizio
delle donne detenute.
Queste ultime sono
regolarmente assunte per un impiego part-time di sei ore e hanno una busta paga
di settecentocinquanta euro, soldi che garantiscono loro un’indipendenza
economica e gli permettono di aiutare le famiglie oltre le mura carcerarie.
Made in Carcere
rappresenta una bella realtà italiana con un nobile scopo: donare nuova vita ai
tessuti, ma soprattutto alle donne che hanno commesso uno sbaglio e stanno
scontando una pena, in attesa di riprendersi il proprio posto nella società.
Per saperne di più sulla
storia di Made in Carcere e visionare i manufatti prodotti dalle detenute è possibile consultare i siti https://www.madeincarcere.it/it/ https://www.storemadeincarcere.it/ .
Spero che abbiate trovato d'interesse l'articolo!
Al prossimo post
Antonella