Gioco col filo

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martedì 12 agosto 2025

Come realizzare all'uncinetto un berretto in rafia con visiera

Tra gli accessori più in voga in estate, oltre a borse intrecciate e occhiali da sole, ci sono i capelli in rafia. Leggeri e versatili, sono l'ideale per proteggersi dai raggi del sole e dalla calura estiva e per aggiungere un tocco di stile al proprio look diurno o da spiaggia.

Ne esistono di diversi tipi. In questo articolo vi spiego come realizzare all'uncinetto un berretto  in rafia con visiera.

Regole per realizzare un cappello all'uncinetto 

Prima di addentrarci nella spiegazione del berretto, vediamo insieme qual è la regola di base per creare un cappello all'uncinetto. Per procedere alla sua realizzazione, infatti, oltre a scegliere il filato e il modello che si preferisce, è fondamentale prendere le giuste misure. Bisogna innanzitutto misurare la circonferenza della propria testa con un metro da sarta. Fatto ciò, per ottenere il diametro - che servirà per capire il numero di giri necessari a creare la base del cappello - si deve dividere il numero della circonferenza per pi greco (π), il cui valore è pari a 3,14. Ad esempio, se avete come me una circonferenza di 55 cm, il diametro sarà di 17,5. Dovreste dunque fare almeno 17 giri per la base del vostro cappello. Tuttavia, consiglio un giro in meno perché con il tempo la rafia potrebbe cedere un pochino e il cappello potrebbe poi starvi largo.

Inoltre, quando si lavora un cappello, è preferibile lavorare in tondo e a spirale, utilizzando un marcapunti per segnare l'inizio di ogni giro; questo per evitare che si vedano le chiusure dei giri. Ad ogni modo, soprattutto se siete principianti, potete tranquillamente chiudere ogni giro con una maglia bassissima, in modo tale da non confondervi. Io, per comodità, ho scelto questa seconda opzione per realizzare il mio berretto.

Esecuzione del berretto in rafia 

Innanzitutto, per fare un cappello in rafia vi consiglio di utilizzare un uncinetto numero 4,5 o 5, a seconda della doppiezza del filo. Io ho usato un uncinetto numero 4 e ho dovuto fare più giri del previsto. Utilizzando un uncinetto più grande, invece, il lavoro cresce più rapidamente e impiegate anche meno filo. 

Veniamo ora all'esecuzione del berretto con visiera.

Per cominciare, bisogna realizzare un cerchio magico, poi lavorare sette maglie basse al suo interno e chiudere il giro con una maglia bassissima. Se non volete che si notino le chiusure dei giri, come detto in precedenza, potete procedere lavorando a spirale, quindi senza chiudere i giri con una maglia bassissima, ma segnandoli con un marcapunti. Io ho chiuso i giri di volta in volta, voi fate come preferite.

Proseguite la lavorazione avviando il secondo giro: lavorate un aumento in ogni punto sottostante, quindi due maglie basse nello stesso punto, per un totale di 14 punti bassi. Terminate il giro con una maglia bassissima nella prima maglia lavorata.

Nel corso del terzo giro dovete alternare un punto basso singolo e un aumento e procedere così fino alla fine, per un totale di 21 maglie basse. Chiudete il giro con una maglia bassissima.

Al fine di avere un lavoro perfettamente tondeggiante, iniziate un giro lavorando un singolo punto basso e il successivo con un aumento. Avendo iniziato il terzo giro con un singolo punto basso, quindi, avviate il quarto giro con un aumento, che sarà seguito da due punti bassi singoli da lavorare nei due punti successivi. Per tutto il giro dovrete alternare un aumento e due punti bassi, per un totale di 28 punti bassi. Terminate il giro sempre con una maglia bassissima nella prima maglia lavorata .

Il quinto giro inizierà con tre singoli punti bassi seguiti da un aumento. Proseguite così fino alla fine del giro, per un totale di 35 punti bassi.

Per il sesto, invece, dovete fare prima un aumento e poi quattro punti bassi (42 punti bassi in totale). Proseguite quindi con il settimo giro lavorando prima cinque punti bassi e poi un aumento per un totale di 49 punti bassi. Nel giro successivo lavorate un aumento e sei punti bassi singoli per un totale di 56 punti bassi.

Andate avanti con gli aumenti finché non avrete raggiunto la misura giusta del vostro diametro. Nel mio caso, mi sono fermata quando ho raggiunto i 16 cm.



Terminata la base, procedete a realizzare il corpo del cappello lavorando semplicemente una maglia bassa per ogni punto sottostante. Proseguite con giri di maglie basse finché non avrete raggiunto una lunghezza di 8.5/9 cm.



Passiamo all'ultima parte del cappello, ovvero la visiera

Inserite l'uncinetto in un punto qualsiasi della parte frontale del vostro cappello e realizzate 14 maglie basse, poi tagliate il filo. Per i giri successivi dovrete lavorare "a gradini" (come se steste realizzando una scalinata), facendo degli aumenti ai lati del vostro berretto. Inserite quindi l'uncinetto nel peimo punto alla destra dei 14 punti bassi realizzati, fate passare il filo e realizzate un punto basso. Poi con l'uncinetto agganciate il filo al primo dei 14 punti bassi fatti in precedenza e lavorate due punti bassi in ogni punto sottostante (in sostanza dovete fare degli aumenti); concludete il giro come lo avete iniziato, ossia realizzando un altro punto basso, stavolta nel punto allla sinistra dei 14 lavorati. I due giri successivi prevedono solo aumenti laterali. Siccome è più facile a farsi che a dirsi, per la spiegazione della visiera vi lascio il tutorial al quale mi sono ispirata per realizzare il mio berretto. È in lingua turca però se guardate attentamente e attivate i sottotitoli riuscite a capire 😉

https://www.youtube.com/watch?v=30ZqkCWFTIk

Terminata la lavorazione, passate il ferro da stiro sulla visiera e all'interno del cappello per ammorbidrilo e modellarlo, proprio come mostrato nel tutorial.


Se il berretto non fa al caso vostro, al posto della visiera potete realizzare una tesa, larga quanto volete voi. Otterrete un cappello simile a questo che ho realizzato io.


In questo caso ho lavorato a spirale.

Vi lascio, anche per questo cappello, un tutorial a cui potete ispirarvi.

https://www.youtube.com/watch?v=K-zI54cv_9s

Spero che l'articolo vi torni utile, al prossimo post!

Antonella


giovedì 7 agosto 2025

Avanzi di fettuccia: che fare?

Vi è avanzata della fettuccia dopo aver realizzato una borsa all'uncinetto e non sapete che farne? Ecco qualche suggerimento su come riutilizzarla!

Pochette 

Se dopo aver realizzato una borsa vi è avanzata della fettuccia, ma non abbastanza per realizzarne un'altra delle stesse dimensioni, potreste usarla per fare una pochette, magari unendo due filati di colori diversi, come ho fatto io.



Per realizzare questa pochette sono partita dalla base avviando 12 catenelle. Successivamente, ho lavorato una maglia alta in ogni punto sottostante, a partire dalla seconda maglia bassa dall'uncinetto.

Per creare l'angolo della base ho fatto un aumento realizzando tre maglie alte nell'ultima maglia lavorata. Ho proseguito lavorando le restanti maglie alte e ho terminato il giro con un aumento ( sempre tre maglie alte nell'ultima maglia bassa sottostante) per creare l'altro angolo. Io ho fatto un solo giro per la mia base, se voi la preferite più ampia e avete ancora abbastanza fettuccia a disposizione, potete fare un altro giro di aumenti.

Terminato il fondo della mia pochette, ho continuato la lavorazione alternando un giro di maglie alte e un giro di maglie basse, chiudendo ogni giro con una maglia bassissima. Io ho utilizzato due colori diversi perché, come detto in precednza, avevo avanzi di due fettucce.

Ho concluso la mia pochette con un giro di maglie bassissime.



Mini bag e cestini 

Nel caso in cui vi fosse avanzata mezza rocca di fettuccia potreste realizzare un piccolo cestino porta oggetti oppure una mini bag, molto in voga in questo periodo.

https://www.youtube.com/watch?v=ZxQpK_NIc1o

https://www.youtube.com/watch?v=HW_0xduxd6s

https://www.youtube.com/watch?v=yLjbmFzU2vU

https://www.youtube.com/watch?v=riUP-yROOM8

https://www.youtube.com/watch?v=F4dsjY7puUU


https://www.youtube.com/watch?v=2WejGY9S4i0

https://www.youtube.com/watch?v=bcCcAOWzHUM

Io ho realizzato questa





Collane e bracciali 

Un'altra idea per smaltire la fettuccia avanzata è creare delle collane o dei bracciali.

https://www.youtube.com/watch?v=TfpCB1UuGoY

https://www.youtube.com/watch?v=mH6DixriLKE

https://www.youtube.com/watch?v=sMMU8KYxu2U

https://www.youtube.com/watch?v=2zhjb7U-nCg

https://www.youtube.com/watch?v=sRA5E1cUt4Y

https://www.youtube.com/watch?v=XLQtOWBeZ40

https://www.youtube.com/watch?v=M38cOc_s46s


Portacellulare, portaocchiali, portapennelli, portagioie 

Gli avanzi di fettuccia sono ideali anche per realizzare dei portacellulari:

https://www.youtube.com/watch?v=H3Oqju8raj0

https://www.youtube.com/watch?v=75GOjJlSOoY

https://www.youtube.com/watch?v=_dhRfvQ2O58

Un'altra idea (diventata virale in questo periodo tra le appassionate e gli appassionati del crochet) potrebbe essere quella di creare un portaocchiali (anche da tavolo) oppure un portapennelli o un piccolo cestino portagioie.

https://www.youtube.com/watch?v=TpHzSTSm7H8

https://youtu.be/tGE7y_xiuXU?si=5ANo9H2vMj55ulXp

https://www.youtube.com/watch?v=JGHA2qgRtzM

https://www.youtube.com/watch?v=XBeUGNG3HDU

https://www.youtube.com/watch?v=W5KhahWnCE8

https://www.youtube.com/watch?v=SbEIzesB7Lk

https://www.youtube.com/watch?v=SLWiNiaEB3s

https://www.youtube.com/watch?v=YahFSVNye44

https://www.youtube.com/watch?v=DxLTBS_HnNY

https://www.youtube.com/watch?v=VAG8HN9mORw

https://www.youtube.com/watch?v=y_IvXZmE81g


Sottobicchieri/sottotazze

Infine, con la fettuccia avanzata potreste creare dei sottobicchieri/sottotazze o un piccolo centrotavola che può fungere anche da sottopiatto.

https://www.youtube.com/watch?v=pXXvyCkZt6c

https://www.youtube.com/watch?v=CCSPraA6e0Y


Spero che l'articolo vi sia utile, al prossimo post!

Antonella

mercoledì 6 agosto 2025

Paglia e rafia: che differenza c'è?

Spesso, specie in caso di mancata conoscenza dei nomi e delle caratteristiche dei materiali e dei tessuti che compongono un capo di abbigliamento, un accessorio o un complemento di arredo, si fa fatica a distinguerli e si tende a fare confusione. È ciò che accade, ad esempio, con la paglia e la rafia. Sebbene siano entrambi materiali naturali utilizzati per creare oggetti intrecciati, non sono la stessa cosa; differiscono infatti per origine e caratteristiche.

Vediamo insieme nel dettaglio le differenze.

Paglia e rafia: le differenti origini 

Come abbiamo visto nel precedente articolo, la rafia è una fibra ricavata dalle foglie di una palma tropicale, la palma del genere Raphia, che cresce principalmente in Africa orientale e Madagascar e presenta un fusto grosso e alto; la sua altezza può raggiungere anche i 20 metri.

Al contrario, la paglia è un materiale vegetale più generico, in quanto può derivare dai fusti di diversi cereali come grano, riso, orzo, segale, avena o mais. Inoltre, è più economico della rafia, ma non garantisce lo stesso livello di qualità in termini di durata e consistenza.




Aspetto e consistenza

La rafia è una fibra più grossolana, resistente e flessibile rispetto alla paglia che invece è sottile e rigida. Oltretutto, mentre la rafia ha una consistenza robusta e leggermente lucida, la paglia è più opaca e fragile. Per di più, la consistenza della rafia al tatto è più morbida di quella della paglia.




Essendo più resistente, la rafia è anche più durevole nel tempo, se confrontata alla paglia. Quest'ultima, infatti, soprattutto se non è trattata in modo adeguato ed è sottoposta ad un uso frequente, è maggiormente soggetta a rotture e usura.
Infine, grazie alla sua flessibilità, la rafia permette, a chi la intreccia a mano, di creare disegni più elaborati; possibilità che la paglia non offre.

Come vengono utilizzate 

Come detto, sia la paglia che la rafia vengono utilizzate per dar vita ad oggetti intrecciati, principalmente borse, cappelli, accessori, cesteria, stuoie, vasi e sedie. Tuttavia, questo non è l'unico uso possibile.

La rafia è utilizzata anche nell'industria dei cordami e nel giardinaggio (soprattutto quella sintetica). Essa è infatti utile per realizzare gli innesti, ma anche per legare e sostenere alcune colture come i pomodori. Può essere inoltre usata come filo per imballaggi.
Infine, se mischiata ad altri materiali, può essere utilizzata per creare sedie da giardino, vasi, cornici e addirittura oggetti per animali, come il tiragraffi per gatti.

Per quanto riguarda la paglia, invece, oltre ad essere utilizzata per realizzare oggetti intrecciati, essa è molto  impiegata in bioedilizia grazie ad alcune sue caratteristiche quali l’autoportanza, la resistenza antisismica e l’elevata resistenza al fuoco.

Diversi tipi di paglia 

Come la rafia, anche la paglia è una fibra naturale e ne esistono diversi tipi. I più comuni sono tre: la paglia di grano, la paglia di carta e la paglia di giunco.

La prima tipologia si caratterizza per il suo spessore, la sua rigidità e il suo aspetto grossolano.
La paglia di carta, invece, è un materiale artificiale, generalmente risultato di una miscela di carta e cotone o carta e poliestere.
Infine, la paglia di giunco è una fibra naturale nota per la sua leggerezza e rigidità. È di colore verde e viene spesso utilizzata per realizzare cappelli da giardinaggio.

[fonte immagini: https://pixabay.com/]



venerdì 1 agosto 2025

Rafia: che cos'è e com'è lavorata?

Insieme al cotone, la rafia è il filato protagonista dell'estate delle appassionate e degli appassionati di uncinetto. Con questo materiale, infatti, si può dar vita a splendide creazioni, soprattutto borse e cappelli trendy, perfette da sfoggiare nel corso della bella stagione.

Ma che cos'è la rafia, da dove deriva e quali sono le sue caratteristiche?

Continua a leggere l'articolo per saperne di più!

Cos'è la rafia?

La rafia è una fibra naturale che viene estratta dalle foglie di alcune specie di palma del genere Raphia, originarie dell'Africa tropicale e del Madagascar. Si tratta di un materiale robusto e grossolano, molto resistente, flessibile e versatile, per questo utilizzato in diversi settori, tra cui l'artigianato, l'abbigliamento, l'arredamento, l'industria di cordami, la cesteria, la produzione di stuoie e borse intrecciate. Inoltre, la rafia, è un materiale sostenibile; nella sua forma naturale, infatti, è rinnovabile e biodegradabile.

Caratteristiche della rafia

Come detto, la rafia è una fibra grossolana e molto resistente. Grazie a queste sue caratteristiche, si configura come un materiale durevole, in grado di resistere all'usura dovuta al tempo e agli agenti atmosferici e di mantenere la sua forma e la sua consistenza senza sfilacciarsi o rompersi. 

Inoltre, la rafia (in particolare quella sintetica) resiste alle muffe e ai parassiti, per questo viene impiegata anche per la produzione di tappeti e stuoie destinate all'arredo di ambienti esterni.

Quanti tipi di rafia esistono?

Esistono vari tipi di rafia ma i più conosciuti e di uso comune sono tre: naturale, di carta e sintetica.

La rafia naturale, come detto in precedenza, deriva dalle foglie della palma di rafia, originaria dell'Africa e del Madagascar. Ha un aspetto rustico e irregolare ed è biodegradabile e compostabile. Viene raccolta tagliando le foglie verdi delle singole fronde di palma, le quali vengono poi essiccate e private del loro nucleo interno. Da questo processo si ottengono lunghe e sottili stringhe marroni di fibra di rafia. 

Questa tipologia di rafia viene utilizzata soprattutto nel settore della moda e dell'artigianato e per lavori a maglia e uncinetto.

La rafia di carta, invece, pur avendo un aspetto simile alla rafia naturale, è realizzata in carta riciclata o ecologica di alta qualità ed è un'alternativa sostenibile alla rafia naturale. L'impatto ambientale è infatti ridotto grazie all'utilizzo di materiali riciclati.  Pur essendo fatta di carta, questa tipologia di rafia è molto resistente e può essere utilizzata per legare e impacchettare. Inoltre, è disponibile in un'ampia varietà di colori, in quanto la sua polpa può essere sbiancata e tinta usando pigmenti sicuri e non tossici.

In commercio troviamo anche la rafia sintetica, un materiale prodotto industrialmente, di solito realizzato in polipropilene o nylon. Ha un aspetto più uniforme, liscio e lucido di quello della rafia naturale ed è più facile da lavorare.

Rispetto alla rafia naturale e a quella di carta, la rafia sintetica è anche più durevole e resistente agli agenti atmosferici, ma è meno ecologica in quanto non è biodegradabile e difficilmente riciclabile.

La rafia sintetica è utilizzata soprattutto per lavori di giardinaggio (ad esempio per legare le piante), per il confezionamento e l'imballaggio e per la realizzazione di oggetti decorativi. Tuttavia, il suo utilizzo è diventato più comune e sta sostituendo la rafia naturale anche nei settori della moda e dell'industria tessile.

Infine, si sta diffondendo anche l'uso della rafia di viscosa, da non confondere con la rafia naturale in quanto deriva dalla cellulosa vegetale. Per la fabbricazione della viscosa viene utilizzata una grande quantità di sostanze chimiche. Pertanto, si tratta di un materiale  semisintetico che nulla ha a che vedere con la rafia naturale.

La scelta tra questi tipi di rafia dipende ovviamente dall'uso che se ne vuole fare e dalle preferenze individuali. 

Utilizzo della rafia nel corso del tempo 

Come anticipato, la rafia è un materiale impiegato in diversi settori per vari scopi. Il suo utilizzo si è intensificato nel corso del tempo, ma affonda le radici in un tempo lontano. Già migliaia di anni fa, infatti, l'uomo si serviva di questa fibra per produrre oggetti intrecciati. A testimoniare l'antichitá di questo materiale, anche le tracce di rafia rinvenute in tombe egizie risalenti a più di 5000 anni fa.

Nel corso dei secoli l'utilizzo della rafia si è diffuso in tutto il mondo, ma esso è profondamente radicato nelle tradizioni artigianali dell'Africa e del Madagascar, dove questa fibra viene usata per la creazione di oggetti funzionali e decorativi come cestini, borse, stuoie e addirittura case. In passato, in Africa, la rafia veniva utilizzata per creare cestini e altri oggetti utili per il trasporto di merci, mentre in Asia è stata utilizzata per la produzione di stuoie e tappeti. 

Durante il Medioevo, questa fibra era considerata un materiale molto prezioso e veniva utilizzata per produrre oggetti di lusso come copricapi e borse. 

La rafia ha poi conosciuto una vera e propria rinascita a partire dagli anni '50 del Novecento, quando - in risposta alla crisi della lavorazione della paglia - è divenuta popolare perchè ha cominciato ad essere utilizzata per la creazione di cappelli e accessori di moda.

Grazie alle sue proprietà - resistenza e durevolezza in particolare - e alla sua versatilità, la rafia continua ad essere utilizzata ancora oggi, non solo per la produzione di oggetti destinati all'uso quotidiano, ma anche per la produzione di tessuti e di accessori di moda come borse, sandali e cinture. Inoltre, trova impiego nell'industria dei cordami, nel settore dell'artigianato e dell'arredamento e persino nel giardinaggio.

Come lavorarla 

Principalmente la rafia viene lavorata da artigiani e creativi che la intrecciano abilmente a mano o con un uncinetto per creare oggetti come cestini, tappeti, cappelli e borse.

Lavorare la rafia richiede una certa manualità, oltre a una buona conoscenza delle tecniche di intreccio, tra cui ricordiamo il "twining" che prevede l'intreccio di due fili di rafia tra di loro.

Altra tecnica di intreccio è il "coil weaving", utilizzata principalmente per realizzare tappeti e piatti. Essa consiste nell'avvolgere un filo di rafia su se stesso per creare oggetti a spirale. 

La più comune tecnica di intreccio, oltre a quello a mano, è l'uncinetto.

La rafia, infatti, è uno dei filati più utilizzati, specie d'estate, dalle appassionate e dagli appassionati di uncinetto e maglia, principalmente per realizzare borse e capelli alla moda, da indossare in abbinamento agli outfit estivi per completare il look con un tocco glamour e originale.

Vi lascio qualche idea, reperita su Pinterest e YouTube, da cui prendere spunto per le vostre creazioni in rafia all'uncinetto 🙃












https://youtu.be/BXLSkeKzCVI?si=U2_OTSl5kXNQz4gE

https://youtu.be/5NXufwSFipE?si=wVUDn01rym0ZHTGE

https://youtu.be/uZvFIY0cvhs?si=VIpRvf9AOoFCEhGZ

https://www.youtube.com/watch?v=gc9I0e75zwM

https://www.youtube.com/watch?v=kkngWW3g7mY

https://www.youtube.com/watch?v=buWRLGhAyTQ

https://www.youtube.com/watch?v=b9LnJ-M2iD0

https://www.youtube.com/watch?v=W3b7ixKWsdo

https://www.youtube.com/watch?v=WTAW-L2q7j0

https://www.youtube.com/watch?v=Uoo1G_SL6Cc

Al prossimo post! 🤗

Antonella